Per diventare insegnante in Italia è necessario possedere specifiche qualifiche e rispettare un preciso iter formativo. Il requisito fondamentale consiste nel conseguimento di una laurea specialistica o del vecchio ordinamento, mentre per la scuola dell’infanzia e primaria è sufficiente il diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002.
Oltre al titolo di studio, ogni aspirante insegnante deve acquisire i CFU necessari attraverso percorsi specifici per l’insegnamento e ottenere l’abilitazione alla professione. Un passaggio cruciale riguarda l’identificazione della classe di concorso corrispondente al proprio titolo di studio, codici stabiliti dal Ministero dell’Università e della Ricerca che determinano le materie e i gradi scolastici per cui si può insegnare.
Come diventare insegnante: l’acquisizione dei 60 CFU
La riforma Bianchi ha introdotto una significativa trasformazione nel percorso per diventare insegnante, sostituendo i precedenti corsi da 24 CFU con nuovi percorsi abilitanti da 60 CFU per l’insegnamento. Questa modifica rappresenta un cambiamento sostanziale: mentre i 24 CFU costituivano semplicemente un titolo di accesso ai concorsi, i 60 CFU rappresentano un vero e proprio percorso per ottenere l’abilitazione all’insegnamento.
I nuovi percorsi da 60 CFU possono essere seguiti già durante il corso di laurea e prevedono lo studio di materie specifiche per l’insegnamento accompagnate da un tirocinio pratico. Al termine del percorso formativo, i partecipanti devono sostenere una prova scritta sul tirocinio svolto e una lezione simulata. Chi completa positivamente questa fase acquisisce il diritto di sostenere un concorso pubblico per accedere alla professione docente.
Oltre ai percorsi da 60 CFU, sono previsti anche percorsi da 30 CFU o 36 CFU, specificamente dedicati ai docenti già attivi da almeno tre anni nella professione e a coloro che abbiano conseguito almeno 24 CFU secondo le normative precedentemente vigenti.
Diventare professore: i percorsi di abilitazione
Qui di seguito vediamo i vari percorsi per diventare insegnante in Italia, divisi per tipologie di istituti:
Scuola dell’infanzia e primaria
Per insegnare nella scuola dell’infanzia e primaria, il percorso principale prevede il conseguimento della laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria (SFP). Questo corso universitario, della durata di cinque anni, fornisce automaticamente l’abilitazione all’insegnamento, rappresentando la via più diretta per accedere alla professione docente in questi ordini di scuola.
Un’alternativa valida è costituita dal diploma di Liceo Socio-Psico-Pedagogico conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002, che mantiene valore abilitante. Specificamente per la scuola dell’infanzia, è riconosciuto anche il diploma magistrale ottenuto entro il medesimo periodo.
Il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria è a numero chiuso, quindi gli aspiranti docenti devono superare un test di ammissione selettivo per accedere al percorso universitario.
Scuola secondaria
Per la scuola secondaria di primo e secondo grado, l’abilitazione si ottiene attraverso un percorso più articolato che culmina con il concorso a cattedre. Questo concorso pubblico si svolge su base regionale e riguarda le classi di concorso che presentano posti vacanti negli organici scolastici.
Possono partecipare al concorso coloro che sono già abilitati all’insegnamento oppure chi possiede i CFU necessari secondo la normativa vigente. È fondamentale aver conseguito una laurea magistrale o specialistica che dia accesso alla specifica classe di concorso per la quale si intende concorrere.
Il sistema prevede selezioni regionali mirate, garantendo una distribuzione territoriale equilibrata dei docenti abilitati.
Il concorso per entrare in ruolo
Una volta ottenuti i 60 CFU necessari, il passo successivo per diventare insegnante di ruolo è superare un concorso pubblico nazionale. Questo rappresenta la via principale per accedere definitivamente alla carriera docente.
Il concorso si articola in tre fasi distinte. La prova scritta valuta le conoscenze pedagogiche, psicopedagogiche, didattico-metodologiche, oltre alle competenze informatiche e di lingua inglese. Segue la prova orale, finalizzata a verificare le competenze disciplinari specifiche della classe di concorso e le capacità didattiche del candidato. Infine, viene effettuata la valutazione dei titoli posseduti.
Chi supera tutte le prove e si posiziona utilmente nella graduatoria di merito, deve affrontare un servizio di prova della durata minima di 180 giorni, di cui almeno 120 dedicati all’attività didattica. Al termine di questo periodo, è necessario superare un test finale e ottenere una valutazione positiva dal dirigente scolastico per essere confermati nel ruolo.
Le graduatorie GPS e le opportunità formative
Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) rappresentano uno strumento fondamentale per iniziare la carriera nell’insegnamento. Si tratta di elenchi di docenti organizzati su base provinciale, suddivisi per posto comune e di sostegno, utilizzati dalle scuole per l’assegnazione delle supplenze con scadenza al 30 giugno e al 31 agosto.
Per aumentare le possibilità di ricevere un incarico di supplenza è essenziale migliorare il proprio punteggio in graduatoria. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso la frequenza di corsi e master per docenti riconosciuti dal MUR, ognuno dei quali attribuisce punti specifici validi per le GPS. Tra le opportunità formative più vantaggiose figurano i master di primo e secondo livello, i corsi di perfezionamento per docenti, le certificazioni informatiche e le certificazioni linguistiche, che contribuiscono significativamente all’incremento del punteggio complessivo.
Come diventare insegnante di religione
L’insegnamento della religione cattolica richiede qualifiche specifiche che variano in base al grado scolastico. Per le scuole secondarie di primo e secondo grado, è necessario possedere una laurea magistrale in scienze religiose conseguita presso un istituto superiore di scienze religiose riconosciuto dalla Santa Sede. In alternativa, sono validi i titoli di studio in teologia o altre discipline ecclesiastiche conferiti da facoltà approvate dalla Santa Sede, oppure l’attestato di compimento del corso di studi teologici in un seminario maggiore.
Per le scuole dell’infanzia e primarie, i requisiti sono più flessibili. Possono insegnare religione i docenti già in possesso dei titoli richiesti per la scuola secondaria, ma anche sacerdoti, diaconi o religiosi con qualificazione riconosciuta dalla Conferenza episcopale italiana. Gli insegnanti di sezione o classe possono accedere all’insegnamento della religione conseguendo uno specifico master di secondo livello.
La messa a disposizione (MAD)
La messa a disposizione (MAD) rappresenta un’opportunità concreta per chi aspira a diventare insegnante, costituendo una candidatura spontanea che può essere presentata direttamente alle scuole italiane. Si tratta di una domanda da compilare online attraverso la quale i candidati si rendono disponibili per supplenze e incarichi temporanei.
Anche chi possiede solamente il diploma di maturità o una laurea triennale può candidarsi tramite MAD, tuttavia è preferibile essere in possesso di una laurea magistrale che consenta l’accesso diretto a una specifica classe di concorso. Questo titolo aumenta significativamente le possibilità di ricevere un incarico di supplenza.
Alcune classi di concorso risultano particolarmente ricercate dalle scuole e offrono maggiori opportunità di impiego: A26 e A28 per Scienze e Matematica, A20 per Fisica, A25 per Inglese nelle scuole medie, A12 per Italiano nelle scuole superiori e A22 per Italiano, storia e geografia nelle scuole medie. La MAD può rappresentare il primo passo concreto verso l’inserimento nel mondo della scuola.
Quanto guadagna un insegnante
Gli stipendi degli insegnanti variano significativamente in base al grado scolastico e agli anni di servizio. Nella scuola dell’infanzia, lo stipendio iniziale parte da circa 18.000 euro annui per raggiungere un massimo di 26.000 euro.
Per la scuola primaria, la retribuzione oscilla tra 19.324 euro per i neo-assunti fino a 28.291 euro. Gli insegnanti della scuola secondaria di primo grado percepiscono dai 20.973 euro iniziali fino a 31.325 euro, mentre nella scuola secondaria di secondo grado lo stipendio varia dai 20.973 euro fino a 32.912 euro annui.





