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Come diventare professore di educazione fisica: guida completa

Scopri qual è il percorso per diventare insegnante di educazione fisica

Diventare professore di educazione fisica significa trasformare la passione per lo sport in una vera e propria professione educativa. È un percorso che unisce competenze motorie, conoscenze scientifiche e capacità pedagogiche, con l’obiettivo di formare giovani consapevoli dell’importanza del movimento. Dalla laurea in Scienze Motorie al percorso abilitante, ogni tappa richiede impegno e determinazione.

Scopri in questo articolo tutti i passaggi per diventare insegnante di educazione fisica nelle scuole italiane!

Chi è e cosa fa il professore di educazione fisica

Il professore di educazione fisica è una figura fondamentale nel sistema educativo, responsabile dell’insegnamento delle attività motorie e sportive agli studenti di ogni ordine e grado. Questo professionista si occupa di pianificare e condurre lezioni che promuovono lo sviluppo fisico, mentale e sociale degli allievi attraverso la pratica di sport individuali come corsa, salto in lungo e atletica, oppure discipline di gruppo come pallavolo, calcio e basket.

Le responsabilità di un insegnante di educazione fisica vanno ben oltre la semplice conduzione delle attività sportive. Tra i compiti principali rientrano la pianificazione didattica delle lezioni, la valutazione delle prestazioni degli studenti fornendo feedback costruttivi, l’organizzazione di eventi sportivi scolastici e il mantenimento di un ambiente di apprendimento sicuro e inclusivo. Inoltre, educa gli studenti sull’importanza di uno stile di vita attivo e di una corretta alimentazione.

Questo professionista svolge un ruolo cruciale nello sviluppo sociale ed emotivo degli alunni, promuovendo valori fondamentali come il lavoro di squadra, la disciplina personale, il rispetto delle regole e la gestione della competizione. Per svolgere efficacemente questa professione sono essenziali ottime competenze comunicative per instaurare un dialogo positivo con gli studenti e favorire la loro crescita integrale.

Come diventare insegnante di educazione fisica

Il percorso per diventare insegnante di educazione fisica richiede una formazione universitaria specifica e strutturata. Il primo passo è conseguire una laurea triennale in Scienze Motorie, che fornisce le basi teoriche e pratiche fondamentali per l’insegnamento delle attività motorie e sportive.

Successivamente, è necessario proseguire con una laurea magistrale in Scienze Motorie, scegliendo tra tre classi specifiche riconosciute dal Ministero dell’Istruzione:

Una valida alternativa al percorso tradizionale è rappresentata dalle università telematiche riconosciute dal MUR, che permettono di conseguire una laurea in Scienze Motorie online. Questa modalità offre la stessa validità legale di una laurea conseguita in un ateneo tradizionale e consente maggiore flessibilità negli orari di studio, mantenendo però lo stesso rigore formativo e le medesime competenze professionali richieste per l’insegnamento nelle scuole pubbliche e private.

Ecco quali sono le opzioni offerte dalle università telematiche Unipegaso e San Raffaele Roma:

Diventare professore di educazione fisica nelle scuole primarie

L’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole primarie richiede un percorso specifico e dedicato. Per accedere a questa professione è necessario superare il concorso di Educazione Motoria nella scuola primaria, che viene bandito periodicamente dal Ministero dell’Istruzione.

I requisiti formativi includono il possesso di una laurea magistrale in Scienze Motorie nelle classi LM-47 (Organizzazione e Gestione dei Servizi per lo Sport e le Attività Motorie), LM-67 (Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate) o LM-68 (Scienze e Tecniche dello Sport). Fondamentale è anche il conseguimento dei 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.

Il concorso prevede una prova scritta composta da 50 quesiti a risposta multipla e un colloquio orale. Le tematiche spaziano dalla didattica specifica dell’educazione motoria per bambini alle metodologie di insegnamento adatte alla fascia d’età 6-11 anni, includendo aspetti legati allo sviluppo psicomotorio infantile e alla sicurezza durante le attività fisiche.

Diventare professore di educazione fisica nelle scuole private

Per insegnare educazione fisica nelle scuole private è necessario possedere la laurea in Scienze Motorie, spesso accompagnata dal diploma ISEF conseguito prima del 1998. Durante il colloquio con l’istituto privato, viene richiesta la dimostrazione di competenze pratiche in una o più discipline sportive specifiche.

Un elemento distintivo fondamentale è lo sviluppo di un metodo di insegnamento personale, sempre conforme alle normative ministeriali. Questo approccio individuale permette di emergere tra i numerosi candidati e rappresenta un valore aggiunto significativo.

Le scuole private offrono maggiore flessibilità nella selezione del personale docente e spesso garantiscono stipendi più elevati rispetto al settore pubblico. La valutazione si basa principalmente sulle competenze pratiche dimostrate e sulla capacità di adattarsi alla filosofia educativa dell’istituto.

Concorso per professori di educazione fisica

Il concorso pubblico rappresenta la via principale per ottenere una cattedra di ruolo nell’insegnamento dell’educazione fisica. Per accedere al concorso destinato alle scuole secondarie, è necessario possedere una laurea magistrale in Scienze Motorie e completare i percorsi formativi da 60 CFU che sostituiranno i precedenti 24 CFU. Questi nuovi percorsi includono discipline specifiche e attività di tirocinio per almeno 20 CFU, concludendosi con una prova finale che comprende un’analisi scritta del tirocinio e una lezione simulata.

Una volta superata questa fase, si può accedere alle classi di concorso A-48 per gli istituti secondari di secondo grado e A-49 per la scuola secondaria di primo grado. Il concorso per le scuole primarie richiede anch’esso la laurea magistrale in Scienze Motorie nelle classi LM-47, LM-67 o LM-68, oltre ai 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche.

Per chi possiede solo la laurea triennale, esiste l’alternativa della MAD (Messa a Disposizione), una candidatura spontanea per ottenere supplenze. Questa modalità permette di iniziare l’esperienza didattica e acquisire punteggio utile per i futuri concorsi.

Insegnante di educazione fisica: come aumentare il punteggio

Per massimizzare le possibilità di successo nei concorsi pubblici, è fondamentale arricchire il proprio curriculum con titoli aggiuntivi che garantiscano punteggio incrementale. I master e i corsi di formazione riconosciuti dal MUR rappresentano uno strumento strategico per distinguersi dalla concorrenza.

I master per docenti vengono generalmente valutati nei concorsi con un punteggio di 1,25 punti ciascuno. È possibile ottenere il riconoscimento di massimo tre master, purché conseguiti in tre differenti anni accademici, per un totale di 3,75 punti aggiuntivi.

Tra i percorsi formativi più efficaci figurano i master in metodologie didattiche innovative, in psicopedagogia dello sport e in gestione delle attività motorie inclusive. Questi corsi non solo incrementano il punteggio, ma forniscono competenze concrete spendibili nell’attività didattica quotidiana.

È consigliabile pianificare strategicamente l’acquisizione di questi titoli durante il percorso universitario o subito dopo la laurea, distribuendoli nel tempo per ottimizzare il beneficio in termini di punteggio. La formazione continua dimostra inoltre l’impegno professionale e la volontà di aggiornamento, qualità apprezzate dalle commissioni di concorso.

Lo stipendio di un professore di educazione fisica

La retribuzione di un insegnante di educazione fisica varia significativamente in base all’esperienza e al tipo di istituto. I docenti neo-assunti nelle scuole pubbliche percepiscono uno stipendio iniziale di circa 1.250 euro lordi mensili, mentre i colleghi con maggiore esperienza possono raggiungere fino a 1.900 euro lordi al mese.

Il salario subisce incrementi automatici ogni cinque anni di servizio, garantendo una progressione economica costante nel tempo. La differenza tra scuole pubbliche e private può essere sostanziale: gli istituti privati spesso offrono compensi superiori per attrarre docenti qualificati.

L’orario di lavoro standard prevede 18 ore settimanali di lezione, distribuite su circa 4 ore giornaliere. A queste si aggiungono 40 ore annuali dedicate ad attività complementari come colloqui con i genitori, consigli di classe e scrutini. Nonostante l’impegno fisico richiesto, la professione offre vantaggi significativi in termini di stabilità lavorativa e soddisfazione personale.